L’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia, parte integrante del sistema pubblico dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM) afferente al Ministero dell’Istruzione, ha scelto di visitare, con una selezione dei suoi migliori studenti, l’Excelsior Hotel Gallia di Milano, recentemente riaperto dopo un intenso lavoro di restauro a cura dello Studio Marco Piva.
L’albergo, insignito di diversi riconoscimenti internazionali dalla sua riapertura, ha tra le sue esclusività una collezione di opere d’arte caratterizzata da più di cinquecento pezzi tra sculture, quadri e fotografie che si ispirano al concept del progetto: oggetti unici a tiratura limitata, capaci di integrarsi perfettamente con l’identità degli spazi.
La visita sarà guidata da Daniela Baldo, COO di Studio Marco Piva, e da Carlo Tuzzi, che ha coordinato l’esecuzione di tutti gli artworks presso gli artigiani locali.
Nella collezione di Artworks dell’Excelsior Hotel Gallia la vasta scala della città e quella minuta di dettaglio del design vengono prese come fonti di ispirazione da cui attingere linguaggi, materiali e forme che vengono ibridate per creare oggetti capaci di dialogare poeticamente con lo spazio che li accoglie: metalli, legni e vetri sono alcuni materiali che costituiscono il ricco campionario di finiture utilizzate per creare gli artworks; in un continuo gioco di rimandi e riflessi, le opere si relazionano con gli interni dell’hotel che si ispiraro sia alla storia della città che a ricordi lasciati da scrittori e poeti che hanno visitato Milano.
La storia dell’Excelsior Hotel Gallia e del suo rapporto con la città di Milano, è diventata materia poetica che lo Studio Marco Piva ha cercato di raccontare cercando di dare il proprio apporto identitario: ogni pezzo infatti non è solo un tributo al passato di questo luogo iconico, ma è anche uno stralcio della nostra storia e di quella dei nostri artigiani.
Prodotti unici, ma ripetibili, la cui esclusività è nel processo di definizione e il cui significato va cercato e scoperto, proprio perché non esibito e interpretato, come un’opera d’arte.
Nella parola “opera” e nella sua traduzione inglese “work” si individua forse la Ragione che mi ha mosso ad affrontare questo “racconto” fatto di segni, colori, materie, texture e forme. Un’azione che nasce dalla necessità di non voler limitare il processo concettuale e progettuale alle forme e ai volumi dell’Architettura e dell’Interior Design.
Potrebbe apparire quasi come una necessità decorativa, ma in realtà per me è più identificabile in un’ indagine geometrica che tenta di superare gli spazi e i piani che identificano la Costruzione di uno spazio abitativo per andare oltre alla ricerca di elementi primari, basici, non ancora del tutto aggregati, per proporli poi come parti di un tutto coerente e finito. Questo è il “lavoro” che sta alla base della “collezione” di pezzi designata come Excelsior Artworks Collection, dedicata al progetto di questo grande Albergo.
Marco Piva
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